Due recenti sentenze fanno chiarezza sulla valutazione degli interventi edilizi e sulla determinazione degli abusi: scopri di più al riguardo nel nuovo articolo.
Quando si tratta di realizzare degli interventi edilizi è importante prestare attenzione alle regole e alle autorizzazioni richieste per non incorrere in un abuso edilizio.
Come abbiamo spiegato anche nell’articolo “Abuso edilizio: che cos’è? Si può sanare?”, viene considerato abuso edilizio ciascun intervento edilizio effettuato senza le autorizzazioni amministrative necessarie.
Ma, nello specifico, quando un intervento edilizio diventa un abuso? Qual è il metodo di valutazione utilizzato?
Valutazione interventi edilizi: come funziona?
Quando si presenta l’esigenza di valutare un intervento edilizio, specie in ordine all’impatto sullo stato dei luoghi, è necessario effettuare un esame complessivo delle opere realizzate per analizzare a fondo la trasformazione che ha subito il territorio e, di conseguenza, il carico urbanistico generato dalle modifiche eseguite.
In questo modo, oltre a valutare con esattezza l’impatto sullo stato dei luoghi, si potrà anche individuare con maggior correttezza il titolo abilitativo necessario per lo svolgimento dei lavori secondo quanto previsto dalla Legge.
In buona sostanza occorre eseguire un apprezzamento globale delle opere, visto che considerando soltanto i singoli lavori non si riesce a comprenderne l’impatto effettivo e la portata dell’intera operazione.
Non sono pertanto ammesse delle valutazioni singole, perché l’eventuale pregiudizio per il territorio non dipende dal singolo lavoro edilizio, bensì dal totale degli interventi.
Ma cosa significa tutto questo nella pratica? Vediamolo insieme analizzando due recenti sentenze al riguardo.
Le due sentenze sugli abusi edilizi
La prima sentenza che prendiamo in considerazione è quella del TAR Piemonte, sez. II, del 26 giugno 2023, num. 633, nella quale l’interessato aveva realizzato una tettoia in calcestruzzo, a sua volta chiusa da paramenti murari e posta a protezione di una roulotte.
Inoltre, il soggetto interessato ha effettuato un ampliamento a rustico di nuovo vano e di una baracca da cantiere.
Per quest’opera, i giudici hanno ritenuto necessario il permesso di costruire in quanto trattasi di opere adibite ad un uso stabile e permanente che, nel loro insieme, hanno un rilevante impatto sul territorio.
Sullo stesso argomento si è espressa anche la sentenza num. 721, del 5 ottobre 2023, emessa dal TAR Sardegna, sez. II che ha confermato il principio consolidato.
Più nello specifico, è stato ribadito che la valutazione dell’abuso edilizio implica un esame complessivo e non singolare delle opere realizzate.
Di conseguenza, nel verificare l’unitarietà o la pluralità degli interventi edilizi, non si può tener conto solo del profilo strutturale, ma è necessario prendere in esame anche l’elemento funzionale per verificare se le varie opere, anche se separate strutturalmente, sono strumentali al perseguimento del medesimo scopo pratico.
Di conseguenza, nonostante il soggetto della sentenza avesse sostenuto che certi interventi potevano essere subordinati alla SCIA, i giudici sardi hanno stabilito che occorreva invece il permesso di costruire.
In conclusione
Le due pronunce in materia di valutazione di abuso edilizio spiegano che bisogna avere una visione unitaria dei lavori i quali, se considerati singolarmente, potrebbero non richiedere il permesso a costruire.
Occorre pertanto esaminare l’impatto sul territorio generato dal complesso delle opere, perché solo in questo modo si potrà stabilire se applicare o meno la sanzione prevista. Quest’ultima non è solo di natura pecuniaria, perché il più delle volte consiste nella demolizione della struttura, cioè nel ripristino dei luoghi.
Per stabilire quali sono gli elementi che possano provare la regolarità del proprio immobile è importante non compiere analisi frettolose, specialmente quando non si ha la necessaria competenza tecnica e si conosce poco la normativa vigente.
È essenziale quindi affidarsi a soggetti altamente qualificati, in grado di fornire tutto il supporto necessario, specialmente in via preventiva, ovvero nella fase che precede la ristrutturazione o l’intervento edilizio, per evitare spiacevoli conseguenze.
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