Stai pensando di effettuare dei lavori di ristrutturazione ma non sai quali autorizzazioni procurarti? Facciamo chiarezza.
Come già saprai, prima di effettuare dei lavori di ristrutturazione e/o di modifica di alcune parti di un qualsiasi edificio, è necessario informarsi e procurarsi tutte le dovute autorizzazioni e permessi.
Nel nostro blog, ad esempio, abbiamo parlato della richiesta del permesso di costruire, necessario per i lavori sulla pavimentazione esterna e dell’installazione di recenti e cancelli.
Oggi però ci vogliamo concentrare su un altro tipo di autorizzazione, non molto conosciuta: l’autorizzazione paesaggistica.
Cerchiamo di capire che cos’è, per quali lavori deve essere richiesta e qual è il procedimento per ottenerla.
Che cos’è l’autorizzazione paesaggistica? E quando serve?
L’autorizzazione paesaggistica è una procedura amministrativa regolata dall’art.146 del Decreto Legislativo 42/2004 necessaria per eseguire delle opere edili in aree sottoposte a vincoli e tutele.
Si tratta di un’autorizzazione che ha come obiettivo quello di proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale e ambientale italiano, e che va quindi richiesta nel caso in cui si desideri effettuare delle opere che potrebbero avere un impatto sul paesaggio urbano e naturale.
È bene però chiarire che l’autorizzazione paesaggistica non sostituisce le altre pratiche edilizie (come, ad esempio, il permesso di costruire, la SCIA o la CILA) e deve essere acquisita necessariamente prima di intraprendere un qualsiasi procedimento edilizio, così come sottolineato e ribadito dalla sentenza n.1225 del 25/05/23 del TAR Campania.
In linea generale, il nulla osta ambientale e paesaggistico è obbligatorio nel caso di interventi che insistono su aree di notevole interesse pubblico.
Tali zone, preziose per il patrimonio naturale e culturale della Nazione, sono rigidamente tutelate: per questo motivo, prima di eseguire qualsiasi operazione edile, è necessario presentare una specifica richiesta all’autorità competente (ovvero alla Regione) che poi procederà ad inoltrare la pratica alla Soprintendenza.
Procedimento e tipologie
Prima di vedere nel dettaglio qual è il procedimento da seguire per richiedere l’autorizzazione paesaggistica, è necessario fare una distinzione tra autorizzazione paesaggistica ordinaria e semplificata.
- L’autorizzazione paesaggistica ordinaria deve essere richiesta quando si tratta di un lavoro o di un intervento che incide in modo significativo sul territorio, con un termine di conclusione dei lavori piuttosto lungo, ma comunque non oltre i 120 giorni.
In questo caso, si dovrà presentare un’apposita istanza, corredata da tutta la documentazione progettuale necessaria e da una relazione paesaggistica, entrambe redatte da un tecnico specialista. A questo punto l’Ente preposto si occuperà di analizzare la documentazione fornita e di inviarla alla Soprintendenza che ha 45 giorni di tempo per esprimere il proprio parere, di natura vincolante.
- L’autorizzazione paesaggistica semplificata, invece, può essere richiesta quando si tratta di interventi di lieve entità.
Rispetto a quella ordinaria, il procedimento per richiedere l’autorizzazione paesaggistica semplificata è, appunto, semplificato.
Infatti, sarà sufficiente presentare all’Amministrazione competente la relazione paesaggistica e l’attestazione del tecnico della conformità del progetto alla normativa vigente. A questo punto, se il parere è positivo, la pratica verrà inviata alla Soprintendenza e l’esito sarà comunicato entro 25 giorni dalla ricezione degli atti.
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Geom. Maurizio Bazzichi
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