Decreto salva-spese: tutte le novità sui lavori agevolabili, sui limiti di spesa e sulle modalità di fruizione.
Già lo scorso anno, la Legge di Bilancio 2023 aveva apportato diverse modifiche al Bonus Barriere Architettoniche, l’agevolazione finalizzata a rimuovere qualsiasi ostacolo alla mobilità.
Quest’anno invece, spetta al Decreto Salve-spese il compito di modificare e aggiornare i requisiti, le tempistiche e i permessi necessari per usufruire di questo Bonus: vediamo tutte le novità apportate.
Cos’è e come funziona il bonus barriere architettoniche?
L’agevolazione in questione consiste in una detrazione IRPEF del 75% sulle spese per interventi edilizi che rimuovono le barriere architettoniche in edifici già esistenti.
A questa possono accedervi privati cittadini, condomini, enti pubblici e privati, imprese e liberi professionisti.
Infatti, il bonus può essere richiesto da persone fisiche, sia che si tratti della prima casa oppure di immobili utilizzati in parte per attività professionali e commerciali.
Sono poi compresi gli enti pubblici e privati che non svolgono alcuna attività di tipo commerciale, come associazioni, fondazioni, partiti politici, ma anche le società semplici e le associazioni tra professionisti.
Infine, possono usufruire del bonus le imprese e i titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla forma giuridica rivestita (ditte individuali, società di persone, società di capitali).
Per poter beneficiare dell’agevolazione, gli interventi devono aver luogo in edifici già costruiti, e quindi non ex novo.
Novità 2024: limiti di spesa, lavori agevolati e obblighi
Come abbiamo già anticipato, il DDL 212/2023 ha modificato alcuni parametri del Bonus.
Infatti, a partire dal 2024, il bonus risulta più mirato in termini di lavori inclusi e limiti di spesa.
- Limiti di spesa massimi
Sono stati introdotti nuovi tetti di spesa, variabili in base al numero di unità immobiliari: per gli edifici unifamiliari il limite è fissato a 50.000 euro ma il massimale sale a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità presenti in edifici e condomini che comprendono da 2 a 8 unità. Superate le 8 unità, il tetto di spesa scende a 30.000 euro per ogni unità.
- Lavori agevolabili
Per quanto riguarda l’ambito di applicazione, sono detraibili solo gli interventi per la realizzazione di scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
Rimangono del tutto esclusi i lavori di rifacimento bagni e infissi, così come le porte automatiche, le tapparelle e le saracinesche automatizzate e la sostituzione dei pavimenti, in passato ritenuti ammissibili dall’AdE.
- Obbligo di asseverazione del tecnico abilitato
Altra novità è l’obbligatorietà di un’asseverazione tecnica per certificare la conformità ai requisiti di accessibilità previsti dalla normativa. Serve l’attestato di un professionista abilitato.
- Modalità di fruizione
A tutto questo si aggiunge anche il ridimensionamento delle forme di fruizione del Bonus stesso: infatti, nel 2024 sarà cancellata del tutto la possibilità di usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura, ma rimarrà soltanto la detrazione IRPEF.
Soltanto in alcuni casi peculiari rimane la possibilità di optare per la cessione della corrispondente quota di credito d’imposta o per lo sconto diretto sul corrispettivo da pagare.
Ad esempio, rimangono valide queste due possibilità per gli interventi:
– sulle parti comuni dei condomìni a prevalente destinazione abitativa;
– su unità immobiliari unifamiliari o unità abitative in edifici plurifamiliari adibite ad abitazione principale di proprietari o possessori con un reddito di riferimento non superiore a 15mila euro;
– su unità immobiliari unifamiliari o unità abitative in edifici plurifamiliari adibite ad abitazione principale di proprietari o possessori nel cui nucleo familiare sia presente un disabile con certificazione rilasciata ai sensi della Legge 104/1992, senza limiti di reddito.
A non cambiare è la data di scadenza del Bonus, che rimane fissa al 31 Dicembre 2025, e la ripartizione della detrazione in 5 quote annuali di pari importo.
Bonus Barriere Architettoniche: permessi necessari in base all’entità dei lavori
Trattandosi di lavori edili, anche gli interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche sono soggetti a specifiche procedure amministrative in materia di permessi e titoli abilitativi.
In questi casi, la documentazione e le autorizzazioni necessarie dipendono dall’impatto complessivo degli interventi sull’immobile per cui nel caso di opere di modesta entità, rientranti nell’edilizia libera, non sono richiesti permessi né altre formalità.
Ad esempio, si tratta di installare un semplice corrimano o una piccola rampa.
Se, invece, il progetto prevede interventi più incisivi, come la realizzazione di un ascensore o lo spostamento di pareti, è necessario presentare una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).
Infine, in caso di ristrutturazioni importanti con modifiche alla volumetria o alla sagoma dell’edificio può rendersi necessario richiedere il permesso di costruire.
Prima di usufruire di un qualsiasi Bonus destinato alla casa è sempre bene rivolgersi a dei professionisti in grado di procurarsi tutta la documentazione necessaria al regolare svolgimento dei lavori.
Se stai pensando di beneficiare di questa agevolazione per rendere il tuo immobile privo di barriere architettoniche, rivolgiti allo Studio Tecnico Bazzichi per risolvere tutti i tuoi dubbi e verificare la fattibilità dei lavori.
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Geom. Maurizio Bazzichi
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