Che cos’è un abuso edilizio e quali conseguenze comporta? Scopri cosa dicono le normative e le modalità per sanare questo tipo di situazione.
Per poter svolgere qualsiasi intervento di edilizia libera, sia in ambito privato che pubblico, è indispensabile garantire che i lavori vengano effettuati in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme tecniche.
Cosa succede se invece ciò non viene rispettato? Quali sono le sanzioni previste ed eventualmente come è possibile sanare questo genere di abuso?
Che cos’è l’abuso edilizio?
Per definizione l’abuso edilizio è un intervento edilizio effettuato senza le necessarie autorizzazioni amministrative, così come previsto dalle norme di legge.
In linea generale si parla di abusi edilizi quando un intervento viene effettuato non rispettando quanto previsto dal regolamento comunale o del catasto, oppure quanto riportato nel permesso rilasciato per effettuare delle ristrutturazioni o per la costruzione di un edificio.
Le tipologie di abuso edilizio e come verificarle
Gli abusi edilizi possono essere suddivisi in quattro categorie:
- la prima riguarda tutti gli interventi che vengono realizzati senza disporre di un permesso, ossia quello che in gergo viene definito titolo abilitativo;
- la seconda casistica, invece, riguarda i lavori che vengono effettuati non rispettando quanto evidenziato dal titolo abilitativo. In pratica, si eseguono dei lavori che non sono in linea con il progetto presentato all’ufficio tecnico comunale.
- la terza categoria è quella degli interventi che vengono realizzati in parziale difformità rispetto a quanto previsto dal progetto.
- infine, la quarta è relativa ai lavori che differiscono con delle variazioni essenziali.
Sapere se un edificio è gravato da una situazione di abusi edilizio è importantissimo, soprattutto se si sta prendendo in considerazione l’idea di acquistarlo (clicca qui per leggere il nostro articolo “Regolarità urbanistica di un immobile: come verificarla?”).
Naturalmente in un annuncio immobiliare non sarà mai presente l’informazione riguardante questo genere di problematica: di conseguenza un acquirente, per mettersi al riparo da questo genere di situazioni, ha come unica opzione quella di rivolgersi ad uno studio tecnico qualificato che si occuperà della valutazione della regolarità urbanistica, esaminando nel dettaglio le documentazioni e le caratteristiche dell’immobile.
Le conseguenze di un abuso edilizio
L’abuso edilizio è un illecito per il quale sono previste delle sanzioni pecuniarie che, in alcuni casi, sfociano anche nel campo penale e delle sanzioni amministrative.
Le conseguenze di questa tipologia di abuso sono tutte indicate all’interno dell’articolo 44 del TU dell’edilizia.
Per quanto riguarda le sanzioni pecuniarie, la normativa prevede ammende che possono arrivare in alcuni casi fino a un importo massimo di 51.645 euro e l’arresto fino a 24 mesi. Invece, per quanto riguarda le sanzioni amministrative, si può rischiare sia la demolizione della costruzione irregolare con il ripristino dello stato dei luoghi, sia l’acquisizione al patrimonio comunale in caso di mancata demolizione.
Come sanare un abuso edilizio?
Quando si riscontra un abuso edilizio è importante procedere ad una regolarizzazione, scegliendo tra due soluzioni principali.
La prima è il condono edilizio, un provvedimento che permette a tutti i proprietari di immobili con abuso edilizio di poter regolarizzare la loro posizione, entro una certa data e con determinate caratteristiche.
L’iter burocratico è complesso ma con l’aiuto di un professionista esperto come i collaboratori del nostro studio tecnico sarà possibile valutare nel merito la questione e prendere in considerazione quest’eventualità.
La seconda opzione è, invece, la sanatoria: nello specifico, si può richiedere la sanatoria edilizia entro un termine massimo di 90 giorni presentando apposita istanza all’ufficio tecnico comunale.
Infine, ci sono degli abusi edilizi che non sono sanabili, ovvero quelli che non sono conformi alla normativa edilizia in vigore durante il periodo in cui sono stati effettuati i lavori e difformi anche rispetto alla normativa attiva.
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Geom. Maurizio Bazzichi
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