Come si calcola la superficie calpestabile? Quali misure considerare per il calcolo del valore al metro quadro? Scopriamolo insieme!
Quando si cerca una nuova casa da acquistare e ci si ritrova a confrontare vari annunci immobiliari, la prima preoccupazione è quella di riuscire a trovare informazioni chiare e precise sulle dimensioni effettive degli immobili.
Spesso però capita di imbattersi in termini come “superficie calpestabile” e “superficie commerciale”, concetti essenziali ma di cui in pochi conoscono il significato.
Facciamo chiarezza.
Superficie calpestabile
Quando si parla di superficie calpestabile ci si riferisce ai metri quadrati dell’immobile che effettivamente “si calpestano”, senza considerare ad esempio lo spazio occupato dalle pareti o da altri elementi strutturali.
Si tratta dunque della superficie indicata negli annunci immobiliari per far capire quanto un immobile sia grande e quanto sia estesa la superficie realmente vivibile.
Attenzione però: questa misura non può essere utilizzata per estrapolare dal prezzo di vendita di un immobile il suo valore al metro quadro!
Infatti, la superficie calpestabile non tiene conto delle pertinenze, dei muri perimetrali e di tutta una serie di caratteristiche che invece sono incluse nel calcolo della superficie commerciale e che consentono di ottenere il reale costo al metro quadro dell’immobile.
Superficie commerciale
Detta anche superficie indiretta o “teorica”, la superficie commerciale, a differenza di quella calpestabile, non rispecchia la reale ampiezza dell’appartamento o dell’unità immobiliare di riferimento ma si ottiene con la somma della superficie dei vani principali, di quelli accessori e di eventuali pertinenze.
Per vani principali si intendono gli spazi più rilevanti dell’abitazione come la zona giorno, la cucina e le camere. A questi vanno poi aggiunti i vani accessori, ovvero tutto ciò che è presente all’interno dell’immobile ma che non rientra nella precedente categoria, quali bagni, corridoi, ripostigli, lavanderie e così via.
Infine si andranno ad aggiungere le pertinenze, ovvero tutti quegli spazi che fanno parte della proprietà ma che non si trovano all’interno dell’unità immobiliare, come cantine, depositi, posti auto ma anche balconi, terrazzi, cortili e giardini.
Queste verranno poi aggiunte al totale secondo le specifiche percentuali indicate dall’OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare): ad esempio, un box auto al coperto contribuirà al calcolo della superficie commerciale per il 50% della sua superficie totale, mentre un posto auto scoperto contribuirà al conteggio soltanto per il 20%.
Una situazione simile accade anche per terrazzi e balconi: se la sporgenza ha una profondità inferiore ad 1 metro e 40 centimetri, allora il terrazzo concorrerà al calcolo per il 25% della sua superficie mentre, superata questa soglia, la percentuale salirà al 35%.
Come avrai potuto notare, la differenza tra superficie calpestabile e superficie commerciale è sostanziale.
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