Riforma del catasto in vista! Scopri le novità e cosa cambia per la tassazione delle proprietà immobiliari.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato la delega sulla riforma fiscale che, tra i vari interventi, prevede anche una modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale.
Come si legge all’articolo 7, l’intento è quello di intervenire con una “modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto”.
Cosa cambierà con la riforma del Catasto?
RENDITA CATASTALE
La prima novità consiste nel fatto che con la riforma dei valori catastali del nostro patrimonio immobiliare, gli immobili saranno classificati secondo nuovi criteri.
A ciascuna unità immobiliare saranno attribuite la rendita catastale determinata secondo la normativa attualmente in vigore, il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata in base ai valori normali espressi dal mercato.
Infatti verranno messi in campo meccanismi di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite delle unità immobiliari urbane in base ai cambiamenti delle condizioni del mercato di riferimento e comunque non superiori al valore di mercato.
IMMOBILI DI INTERESSE STORICO
Per gli immobili di riconosciuto interesse storico o artistico, saranno introdotte adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario, che tengano conto dei gravosi oneri di manutenzione e conservazione, ma non solo.
Nella riduzione del valore patrimoniale avranno un loro peso i vincoli legislativi relativi a destinazione, utilizzo, circolazione giuridica e restauro.
L’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati sarà disponibile solo a partire dal 1 gennaio 2026 e, come assicura il Governo, questi dati in ogni caso non saranno utilizzati per determinare la base imponibile dei tributi.
La riforma del catasto, che sarà affiancata dal potenziamento di strumenti a disposizione di Comuni e Agenzia delle Entrate, utili a facilitare la condivisione di dati e documenti, servirà piuttosto per controllare meglio la consistenza di terreni e fabbricati e per l’emersione di immobili e terreni fantasma, almeno nella sua prima fase di applicazione.
In particolare si partirà da:
- gli immobili che attualmente non sono censiti o non rispettano la reale consistenza di fatto, la loro destinazione d’uso o la categoria catastale;
- i terreni edificabili accatastati come agricoli,
- gli immobili abusivi.
Inizia quindi un lungo e laborioso processo di riorganizzazione del catasto, destinato a durare almeno 5 anni, che Draghi stesso ha definito come “un’operazione di trasparenza”, di tipo statistico, che non cambia assolutamente l’imposizione fiscale su case e terreni.
Per non perdere i prossimi aggiornamenti continua a seguire il blog dello Studio Bazzichi anche sulla nostra pagina Facebook, e se sei alle prese con un progetto che necessita del parere tecnico di un professionista contattaci cliccando qui oppure telefonando direttamente allo 050 3141973.
A presto con altre novità!